Non amo il tifoso perché ha una strana caratteristica: non capisce che tu non lo sei e insiste a parlare con te come se tu lo fossi [...].
La situazione è particolarmente difficile con il tassista:
- Ha visto Vialli?
- No, dev'essere venuto mentre non c'ero.
- Ma stasera guarda la partita?
- No, debbo occuparmi del libro Zeta della metafisica, sa lo Stagirita?
- Bene , veda e poi mi dica. Per me Van Basten può essere il Maradona del '90? Lei che ne dice? Però io terre d'occhio Hagi.
E via discorrendo, come parlare al muro. Non è che a lui importi niente che a me non importi niente. È che non riesce a concepire che a qualcuno non ne importi niente [...]. Ho fatto l'esempio del tassista ma lo stesso accade se l'interlocutore appartiene alle classi egemoni.
È come l'ulcera, colpisce tanto il ricco che il povero.
UMBERTO ECO - SECONDO DIARIO MINIMO
Snobismo a parte un po' è vero.
Ma credo che alla fine domani la partita se la veda pure l'Umberto, chiedendosi, sotto questo caldo afoso, se tutto questo non possa comunque rientrare nella metafisica, o al limite, nell'altra metà.
Abbiamo le vuvuzelas.
P.S. Trovandomi fuori sede, via dalla fattoria, non posso inserire foto. Bloggo con uno smartphone. È una bella sensazione. Spazio libero all'immaginazione.
ON AIR: Gianna Nannini & Edoardo Bennato - Notti magiche
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Cronache da Altroquando
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