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Cronache da Altroquando

giovedì 10 settembre 2009

L'idraulico non verrà

Volevamo rompere i coglioni. Ci avevamo una voglia da matti.
Guardi il foglio e senti la gamba che va sola. Martella, agitata.
Volevamo ma non possiamo.
Non c'è nulla da dire. Senza scadere in scontate e superflue banalità.

...


No no...ho sbagliato io...ricominciamo.

....

Volevamo rompere i coglioni e lo facciamo.
Non volevamo solo lamentarci, ecco, tutto qua.
Volevamo dire. Dire è basta.
Qualcosa di bello anche. Una sola lacrima.
Di quelle vitali. Piene piene.
Una lacrima e un bacio.
La libertà Forse. Ma quale. Quella di chi sta seduto. E poi? E poi basta.

Tutti in piedi, prego.


14 Aprile 1912

Caro Babbo,

siamo in alto mare oramai. Da qui si vede quanto è tondo il mondo. Non ci potrai credere, ma il mare arriva fino a un certo punto, poi lo squardo s'interrompe. E l'orizzonte. Chè chiuso in casa non sapevo che fosse. Solo poche ore separano me da tutti voi ma sembra che qualcosa sia già cambiato. L'America è ancora lontana, ma poche ore non son nulla di fronte a tutta una vita. Quante volte l'hai sognata babbo? Sarò lì anche per te. Dillo pure alla mamma, chè non pianga più, che i suoi occhi vedranno coi miei ogni meraviglia che m'aspetta. Domani farò vent'anni è segnerò un solco con le mie lunghe dita nel cielo. I pochi soldi che ho con me saranno sufficienti, saranno la prima pietra dei miei sogni.
Sapessi quanta gente qua, babbo. Sapessi quante ragazze belle e simpatiche. Ho appena conosciuto Maria. E' molto bella. Come quelle che a volte vedevo nel corso senza il coraggio di regger lo sguardo. Il padre è un colonnello. E lei porta una mantella di seta rossa rossa. Ma qui è diverso babbo, qui siamo tutti sulla stessa nave. Tutti giovani e belli. Tutti verso un sogno. Che non conta quale non conta come. Siamo tutti forti babbo. Tutti giovani, capisci?
Non credere alle cose che dice la gente. Ognuno di noi è libero babbo. Dovunque sia babbo. Dovunque vada. Non credere a chi sta seduto. Non credere a chi ha il potere di dire di non esser libero. Di essere povero. Di esser finito. Finchè avremo fiato. Solo noi. Sorgerà il sole babbo. E illuminerà pure queste scarpe rotte. Di riflesso dal ponte. Un abbraccio e un bacio. A tutti voi. Da dove non so. Dal TITANIC."

VIVA L'ITALIA, L'ITALIA CHE NON HA PAURA.


ON AIR: Francesco De Gregori - L'abbigliamento di un fuochista


Keywords: la cultura della lamentela chuck palahniuk cavie

martedì 8 settembre 2009

Quel che resta del resto

Quante volte è passato di qui.
Non era un uomo, era un cippo sul bordo strada.
Luogo e chilometro.
Un emissario del tempo.
In realtà, non piangiamo Mike,
piangiamo i giorni trascorsi che non torneranno più.
Nonni, mamme e papà.
E cornetti Algida.
E bombe carta.
Calzoncini corti e palloni Supertele.
Sabbia e canzoni.
Piangiamo i ricordi.
Sere d'estate andate, come tante persone lontane
e mai più riviste.

Riposa in pace vecchio brontolone.


ON AIR: Domenico Modugno - Vecchio Frack


Keywords: in morte di mike bongiorno new york 26 maggio 1924 monte carlo 8 settembre 2009 riskytutto

lunedì 7 settembre 2009

Siamo tornati


Rotola rotola.
Piano più piano.

Dal vociare in fondo,
dal divenire.

Senza più forma,
sempre più sordo.

Questo cielo a chiazze.
Così distante.

Nemmeno la pioggia,
bagna più il mare.

Siamo tornati.
Per disturbare.


ON AIR: Carneigra - La nave


Keywords: unknown

giovedì 6 agosto 2009

Siamo tutti vivi.


Nonostante questa strana estate.
Più faticosa del solito.
Un sacco di lavori e impegni.
Poi feste, pranzi e cene.
Concerti e birre da 66cc.
Tra poco arrivano le ferie vere.
Intanto buona estate dalla Fattoria.
Sono successe così tante cose che ci sarà da scrivere fino all'estate del 2012.
Poi finisce il mondo. Lo sapevate no?
Quel che avanza lo terremo per la prossima volta.

Recensiremo i concerti, se c'è tempo. Per il resto ci si sente a settembre.
Ciao in alfabeto morse. Siamo già in alto mare. Pedalare, pedalare.


ON AIR: Renato Zero - Galeotto fu il canotto



Keywords: Chiuso per ferie

mercoledì 15 luglio 2009

Rocce Rosse Blues 2009 - Sito Ufficiale

TUTTI I POST SUL FESTIVAL LI TROVI NELL'INDICE A SINISTRA CLICCANDO SULL'ETICHETTA "SPECIALE ROCCE ROSSE BLUES 2009"

E' stato finalmente pubblicato il sito di Rocce Rosse & Blues.

La grafica non sarebbe male se non fosse per quel terribile sfondo nero (qualcuno potrebbe anche definirlo elegante) che poco si addice ai meravigliosi colori della stagione e dei luoghi in cui si svolge il Festival. De gustibus.

Per quanto riguarda il programma, invece, non aggiunge niente di nuovo a quel che già sapevamo, e infatti la domanda sorge spontanea: dov'è il blues? Vabbè i grandi nomi annunciati finora per quanto riguarda i grandi eventi, ma suona un pò ridicolo che una rassegna che il blues lo porta nel nome non ne presenti traccia nel cartellone. Forse sarebbe meglio cambiarlo, il nome, a questo punto, tanto ormai, dati i ritardi e l'inesistente pubblicità, non si riscontrerebbe una grossa perdità di visibilità.

Detto questo, si potrebbe aggiungere che il tanto agognato sito web poteva essere un pò meno "minimalista", anche perchè non si è fatto attendere poi poco. Mancano i link alle biglietterie online, prima di tutto, o meglio ci sarebbero ma seguono una strana logica. Piccolo tocco innocente di usabilità, che vi costava? Su ticketone, tra l'altro, nemmeno l'ombra di De Gregori e Baglioni, da soli due giorni in vendita solo su greenticket. Mancano i link ai Bed&Breakfast ogliastrini, lo scorso anno c'erano (nota positiva e apprezzata) e quest'anno son già scomparsi. Le mappe della location, poi, potevano anche essere integrate nel sito e ben più dettagliate anzichè appoggiarsi a Google Maps (chi ci ha pensato, un bambino?). Cliccando sul nome dell'artista non vien fuori nemmeno l'ombra di una nota biografico/musicale (tranne che per Baglioni). Infine neanche l'accenno di un suono: sembra il festival della musica muta. Ci fermiamo qui.

L'avessero pubblicato due mesi fa, forse, non ci avrebbe fatto caso nessuno. Ma oggi è il 13 luglio.

Non vogliamo ripeterci in considerazioni già fatte e ripetute nel corso di questi mesi. Possiamo ben sperare, però, che le cose si aggiustino presto. Anche per il futuro.

Il sito di Rocce Rosse & Blues 2009


Se dovete ancora organizzare una vacanza indimenticabile, intanto, accettate il consiglio. Lo meritate voi, cari lettori, e lo meritano gli ogliastrini. Cari saluti.


Acquista i biglietti su Greenticket

Acquista i biglietti su Ticketone



Trova il tuo volo (Cagliari e Olbia distano poco più di un'ora e mezza da Tortolì)

Tutti i Bed&Breakfast dell'Ogliastra

Tutti i ristoranti dell'Ogliastra

Il sito Agugliastra per le Info

Il Blog Inogliastra per le News

...e tutte le spiagge dell'Ogliastra e della Sardegna.


Che aspettate? ...è TUTTO pronto.


ON AIR: Nico Fidenco - Con te sulla spiaggia


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martedì 14 luglio 2009

SCIOPERO


Adesione all'appello di "Diritto alla rete" contro il DDl alfano che imbavaglia la rete italiana.


ON AIR: OFF


Keywords: legge bavaglio alfano berlusconi intercettazioni libertà di stampa

lunedì 13 luglio 2009

Amniotica


Sentii una musica rada e distante

confusa nell'aria

e sciolta tra i suoni e i rumori.

Della gente e le auto,

della città piccola e semi-deserta.

E sentii un calore forte, allora,

come di vivo imbarazzo,

Un calore forte nel cuore

di gioia ridente e di nostalgia.

Poi chiusi gli occhi, e sereno

mi addormentai.

Chè finchè i ricordi tornavano a galla,

ne ero certo, ogni cosa

avrebbe trovato il suo posto.

Ogni problema la sua soluzione.

Ogni labbra il suo labbro,

ogni occhio il suo sguardo.

Eppure un presagio di morte

pervadeva quei ricordi così forti.

Quel sapore

dolce di malinconia

che soltanto alla fine di ogni cosa

si trova il tempo di assaporare.

Poco adatti all'estate

e così lontani dall'inverno.

Arenati tra l'inferno e il cielo,

in una dimensione altra,

ma coscienti della loro natura informe

e del loro peso.

Affezionati a me,

granelli sottili di polvere e luce.

Restarono lì ancora.

E non vollero mai più andar via.

Come a voler contraddire

ogni legge della mente e del cuore

ti ricordano il dolore

per farti assaporar meglio

la bontà delle cose.

E il feto incosciente grida vittoria

che ha già chiara la sorte

morbida di seni e di mani.

Chè ha sognato la vita e

non vede l'ora di svegliarsi.

Venni al mondo come tutti urlando

per poter più ridere quando andrò via.

Ogni cosa è al suo posto.

Torna la musica

e comincio a danzare.

Non era la fine, era l'inizio.

Lo stesso sapore, la stessa infinita, dolce, rivoluzione.


ON AIR: Cat Stevens - Don't be shy


Keywords: foto ecografia segno vittoria inghilterra

venerdì 10 luglio 2009

Laurea igienica


Da La Fattoria un grande in bocca al lupo per domani a una cara amica. Nun te agità. Roma capoccia.

"Io mi ricordo, quattro ragazzi con la chitarra
e un pianoforte sulla spalla.
Come pini di Roma, la vita non li spezza,
questa notte è ancora nostra.
Come fanno le segretarie con gli occhiali a farsi sposare dagli avvocati?
Le bombe delle sei non fanno male,
è solo il giorno che muore, è solo il giorno che muore.
Notte prima degli esami, notte di polizia
certo qualcuno te lo sei portato via.
Notte di mamma e di papà col biberon in mano,
notte di nonne alla finestra, ma questa notte è ancora nostra.
Notte di giovani attori, di pizze fredde e di calzoni,
notte di sogni, di coppe e di campioni.
Notte di lacrime e preghiere,
la matematica non sarà mai il mio mestiere.
Si accendono le luci qui sul palco
ma quanti amici intorno, mi viene voglia di cantare.
Forse cambiati, certo un po' diversi
ma con la voglia ancora di cambiare."


ON AIR: Antonello Venditti - Notte prima degli esami


Keywords: unknown

giovedì 9 luglio 2009

Trailers

L'Indipendent Film Channel è un famoso canale televisivo via cavo degli stati Uniti.
Qualche giorno fa ha pubblicato sul suo sito la classifica dei 50 trailers più belli della storia del cinema.
Di una banalità sconcertante, ovvio, anche se qualcosa può salvarsi.
Ma è inutile star qui a discuterne che inquiniamo l'aria.

I 100 film, i 50 libri, le 200 canzoni. Ogni volta un'altra. I migliori della settimana, dell'anno e della Storia.
Le classifiche, diciamolo, non servono a un cazzo. E, non si sa perchè, presentano sempre un velo abbastanza spesso di idiozia. Non servono a nulla tranne che a darci la ghiotta occasione di scaldarci ancora un pò su ciò che amiamo. E scusate se è poco.

Bella idea, dunque.
Chè certi trailer son capolavori.
Io li colleziono, pensate.
Quando vado al cinema non vedo l'ora che inizino, e quando finiscono mi dispiace un pò.

Uno dei più belli di sempre è quello di Across the universe. Anche un cieco l'avrebbe messo sul podio. L'avrò visto mille volte. Il film, invece, una volta sola.

"Solo la musica ha un senso ormai.
Se la suoni a tutto volume, tiene a bada i demoni.
"


CLASSIFICA DELL'IFC:

50. Night of the Iguana (1964)
49. Anatomy of a Murder (1959)
48. The Man Who Wasn’t There (2001)
47. Magnolia (1999)
46. Watchmen (2009)
45. The Manchurian Candidate (1962)
44. The Big Sleep (1946)
43. Eyes Wide Shut (1999)
42. Little Children (2006)
41. Maximum Overdrive (1986)
40. South Park: Bigger Longer & Uncut (1999)
39. Zabriskie Point (1970)
38. Face/Off (1997)
37. The Strangers (2008)
36. Spider-Man (2001)
35. The Lord of the Rings (2001-2003)
34. The Minus Man (1999)
33. Where the Wild Things Are (2009)
32. The Matrix (1999)
31. Corruption (1968)
30. Femme Fatale (2002)
29. Point Blank (1967)
28. The Bishop’s Wife (1947)
27. A Night at the Opera (1935)
26. Speed (1994)
25. Real Life (1979)
24. Schindler’s List (1993)
23. Red Eye (2005)
22. Sin City (2005)
21. Strange Days (1995)
20. She’s Gotta Have It (1986)
19. Unbreakable (2000)
18. Sleeper (1973)
17. Charade (1963)
16. GoldenEye (1995)
15. Pulp Fiction (1994)
14. Garden State (2005)
13. Mr. Sardonicus (1961)
12. Independence Day (1996)
11. The Blair Witch Project (1999)
10. The Shining (1980)
9. Mission: Impossible (1996)
8. The Texas Chain Saw Massacre (1974)
7. Dr. Strangelove or: How I Learned to Stop Worrying and Love the Bomb (1964)
6. Citizen Kane (1941)
5. Comedian (2002)
4. Miracle on 34th Street (1947)
3. Cloverfield (2008)
2. Psycho (1960)
1. Alien (1979)


ON AIR: Beatles - Hey Jude


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mercoledì 8 luglio 2009

MM Festival


Una piccola Woodstock sotto il cielo di Fidenza.
Molto meno ovattato del cielo di Parma.
Molto piccola, ora che ci penso.
Piadine e birra. Noi ne avevamo già la borsa piena.
E vino, focacce, salsicce e cose così.
Come alla Festa dell'Unità, che tanto ora che le hanno cambiato nome non ci va più nessuno.
Sono riusciti a distruggere anche quella.
Intanto suonano Airin e Lombroso. Non dispiacciono.
Gente sulle panche, coppie sui prati. Cani che dormono e cani che abbaiano.
Coltri di fumo.
Poi arriva Dente, finalmente. Anima il tutto. Abbiamo pure comprato l'lp. In Cd rende meno.
Deludenti gli Offlaga. Mogi e noiosi. A parte quando Max lancia le Cinnamon.
I Marta sui tubi li abbiamo cagati molto poco.
Non è roba per noi.

Qualche altra birra, pizzetta, sigaretta. Dipende dai casi.
E poi passa il Peveri:

- Dente! Vieni un pò qua...ciao, hai fatto bene a fare il 33...senti un pò...facciamo una foto che così, se diventi il nuovo Battisti (ehhhh....!), la faccio vedere ai miei nipotini...

Poi basta.
Alla prossima edizione. Speriamo che però la organizzino meglio.
Con qualche focaccia e qualche persona in più.
Per il momento, complimenti.


ON AIR: Lombroso - Insieme a te sto bene


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Your song

Che dire.
Quando soffia il vento della leggenda.
Quando lo senti il respiro della musica, che scava, e ti porta indietro nel tempo, e poi ancora ora, e di nuovo avanti, e ancora indietro. Ti strattona per la manica.
Che dire quando poi lo vedi il grande nanerottolo.
Due nani in quattro giorni, tra lui e Lucio. Alti come pochi. Grandi grandi.
Quando poi lo senti.
E attacca l'organo, l'Hammond, e i sinth, e le chitarre elettriche.
Con le luci di tutti i colori. Quando parte Funeral for a friend.
Chissà se l'ha fatto apposta, se era per quel suo amico che è morto da poco.
E poi quell'altro, di amico. Daniel, quello lì.
Che quasi piango. Le vedi le luci della coda? Lo vedi quell'aereo che va via? Ora che il cielo è sgombro, che pensavamo piovesse tutta la notte. E invece Daniel chissà dove va.
Di così importante.
E ritmi che batti i piedi e le mani.
E Goobye Yellow brick road, con la ragazza bionda che si infila gli occhiali coi led rossi a intermittenza. Quella mora che mette su le orecchie luminose da coniglio.
E bacchette fluorescenti. E Johnstone che tira fuori la Gibson a doppio manico.
Olsson con la sua batteria rosa. Che bel punto di rosa ha quella camicia lì.
E poi l'Arena si accende. Non bastano le luci. Ci vuole il cuore.
E lo stronzo dei gelati e delle bibite che ti si blocca davanti quando c'è Candle in the wind.
Poi Elton sale sul pianoforte. Ci salta sopra.
Ci dice che ci ama. Alla faccia di quegli altri inglesi, sempre quelli. Che Dio li stramaledica.
Scivola giù, Sir John.
Attacca Crocodile Rock e ci infiliamo i Rayban bianchi con le lenti rosse.
Per vederci meglio, chiaro.
E il ritornello lo cantiamo noi. Che lui non ce la fa più.
Come i Muppets, ma meglio.
E poi ci riascoltiamo nel disco.
Si, si. Si poteva comprare il disco. Così poi dopo dieci anni te lo ricordi meglio.
E poi bis bis. Ci augura una great summer su Your song.
Poi usciamo fuori. Tra una ventina di minuti è pronto il secondo cd. Lo stanno aggiustando e poi lo masterizzano. Con un macchinario che ne registra 150 al minuto.
Sono quei concerti grossi. Quelli che continuano a suonare nelle orecchie per giorni. Magari per sempre.
A great summer.
Qual'è la vostra canzone?


ON AIR: Elton John - Funeral for a friend


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martedì 7 luglio 2009

Blu


Come si chiami davvero chi lo sa.
E' conosciuto così, come un colore, incosistente, eppure forte, materia fisica, morale, elettrica.
Gira per il mondo questo imbrattamuri.
Gira per la Spagna, per l'Inghilterra, per l'America.
Dall'Italia. Questo creatore di piccoli sogni, incubi, suggestioni.
Dall'Italia, patria di futurismi, d'altronde. Per chi ci vuole fuori dal g8. Ma che c'importa. E se ci importa che ci importa di loro. Poveri inglesi.
Blu gira coi suoi pennelli, le nostre fate, i nostri demoni.
Fuori dalla politica, e scusate se bestemmio ancora. Con questa parola evanescente che mi caga il foglio.
Che hanno già raccolto i suoi disegni, dicevo. Che hanno organizzato mostre e musei. Convegni e cose così. Dicevamo?
Questo imbrattamuri. Proporrei di conservarne uno in ogni città, di muro, per quando Blu passerà di lì.
Se non ce l'avete costruitelo. E attendete pazienti.
Poi proporrei di cacciare a pedate nel culo tutti quei coglioni con la puzza sotto il naso che confondono l'arte con il loro ego. Che ingigantiscono il nome e vogliono sentirsi chiamare. Ci mettono la faccia, la vanità, la presunzione.
Blu ne avrà pure per loro. Icone fasulle, verranno sommerse in un attimo da una nuova terrificante invenzione.
Un nuovo apocalittico disegno.
Una risata, di nuovo, ci sepellirà.


ON AIR: Gianna Nannini - Meravigliosa creatura


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venerdì 3 luglio 2009

Stanley


Quello che vedete nella foto è Stanley. Ora dorme, finalmente, come vedete.

E' il nuovo arrivato alla Fattoria.
Ha un mese mezzo, è un gran bastardo ma soprattutto è un genio del crimine e dell'affetto.
Lo volevamo chiamare Proust, ma non ha la posatezza dello scrittore.
Ha l'istinto del regista. Non di uno qualsiasi. Stanley, come Stanley Kubrick.
E il nome se l'è già meritato.

Che cos'è il genio? Fantasia, intuizione, decisione e velocità di esecuzione, diceva il Necchi di Amici miei. E' questo è Stanley, chè in due giorni ha già imparato a fare la pipì sul Foglio di Giuliano Ferrara. Ha già capito.
Cosa ci faccia Il Foglio in casa nostra non chiedetecelo. La risposta ve l'abbiamo appena data.

Non è stato facile ovviare ai mille problemi che si son presentati per tenerlo. Ma siamo stati tenaci, determinati. Non riuscivamo più a immaginare la nostra giornata senza di lui. Gli son bastate poche ore per imporsi. Un colpo di coda e via ogni dubbio. Altro che PD. Altro che Franceschini.
Ce lo immaginiamo già un cane importante, da grande.

E così ve lo possiamo presentare, ora. Ogni tanto magari gli facciamo commentare qualcosa. Ancora non sa scrivere, ma imparerà presto. Domani lo portiamo anche a vedere Lucio Dalla.

Diceva Arthur Schopenauer: Chi non ha mai avuto un cane non saprà mai cosa significhi essere amati. Noi lo sapevamo già. Ma non ci si stanca mai d'imparare.

"Ecco, vedi, potevamo chiamarlo anche Arthur...nome palloso però...meglio Schopenauer! Ma poi si monta la testa."

Va bene Stanley. Come fa di cognome glielo diremo più avanti.


ON AIR: B-nario - Passeggiando col mio cane


Keywords: unknown

mercoledì 1 luglio 2009

Coraline di Henry Selick


Erano mesi che l'aspettavamo.
Sul manifesto campeggiava la scritta: dal regista di Nightmare Before Christhmas.
E così tutti a pensare che si trattasse del nuovo film di Tim Burton. Invece no. Molti non sanno che il capolavoro natalizio in stop-motion del 1994 non fu diretto da Tim, bensì da Henry Selick, maestro della tecnica, forse non provvisto del genio di Burton, però.

Tim Burton's Nightmare Before Christhmas era effettivamente l'ennesimo delirio dell'autore di Batman, Edward mani di forbice e La fabbrica di cioccolato, in tutto e per tutto, tranne che per la regia, che evidentemente non era per niente facile. E se Burton l'affidò a Selick, dunque, accettando di cedergli un pezzettino di paternità del film, un motivo doveva esserci. Infatti, la straordinaria maestria di girare con questa tecnica, lunga, complicata e dispendiosa la ritroviamo tutta in Coraline, nelle sale in questi giorni.

Il film narra le vicende di una ragazzetta, personaggio inventato e tratto dal romanzo omonimo di Neil Gaiman, che vorrebbe inventarsi un altro mondo, dove i grandi pensino un pò più a lei, anzichè solo e soltanto alla carriera e agli affari loro.
E questo mondo lo trova, inizialmente edulcorato e patinato, e poi sempre più incubesco e insidioso, attraverso una porticina nascosta in un muro della casa in cui il padre e la madre si sono appena trasferiti per ultimare un noiosissimo catalogo di botanica.

Mostri, fantasmi, streghe, paesaggi da sogno e da incubo, colori, circhi e fantasiosi numeri da musical ci illudono dunque per tutto il film che l'impennata, il colpo di genio, possa arrivare da un momento all'atro. Dispiace dirlo, ma così non è.

Coraline, visivamente, tecnicamente, è indubbiamente perfetto. Ma il forse di cui sopra cade. Manca il genio burtoniano, a riempire di magia lo straordinario e dorato contenitore creato da Selick, che rischia però di essere considerato, sotto tanti aspetti, fine a se stesso, senza alcunchè di veramente impressionante all'interno. Manca una trama solida, manca una colonna sonora epica, manca lo spessore dei personaggi di Nightmare Before Christmas. Il paragone è impietoso e indispensabile, tutto richiama al precedente lavoro, dalla grafica, all'aperta citazione in locandina, e dunque l'hanno voluto loro.

Peccato, perchè se la collaborazione fosse stata bissata, le condizioni per realizzare un altro indimenticabile cult c'erano tutte. E non solo perchè abbiamo già visto di cosa siano capaci insieme, ma soprattutto perchè saremmo stati curiosi di vedere Tim alle prese con un soggetto di Gaiman, molto affine alla poetica burtoniana per cui quelli che ne escono male, in queste strane "strane storie per bambini", sono sempre i grandi. (Siamo davvero sicuri che i principali destinatari siano i bimbi?).

Leggete Gli incubi di Hazel, altro romanzo di Gaiman. In una giornata di pioggia, appena finisce l'estate. Liberate la mente e fatevi i film mentali. Vi annoierete molto meno. Nella spasmodica attesa del ritorno di Tim Burton che, se ancora non lo sapete, sta girando una sua personalissima trasposizione cinematografica di Alice nel paese del meraviglie.
Battete i piedi con noi.


ON AIR: Marylin Manson - This is Halloween


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martedì 30 giugno 2009

Programma Rocce Rosse Blues 2009 - Evaporati in una nuvola rossa - Morgan e PFM

TUTTI I POST SUL FESTIVAL LI TROVI NELL'INDICE A SINISTRA CLICCANDO SULL'ETICHETTA "SPECIALE ROCCE ROSSE BLUES 2009"

Talvolta ci si deve ricredere.
E' giusto che sia così, e in questi casi non può che far piacere.
Dopo le iniziali illusioni, che andavano sempre più scemando, ci era sembrato giusto buttarla sul tragico, naturalmente.
Un pò per scaramanzia, un pò per rompere i coglioni, sempre e comunque, naturalmente.

Capita così che, nonostante la penosa campagna pubblicitaria e la disarmante lentezza (questa critica non la si può ritirare di certo) il cartellone del nostro amato Festival si delinea, oseremmo dire, davvero ricco.
Quest'affannosa ricerca dei pezzi mancanti potrebbe concludersi nei migliori dei modi, visti i nomi ufficializzati nei giorni scorsi e quelli nuovi appena comfermati.

Possiamo così stilare un primo programma semi-ufficiale (fremiamo stavolta) davvero ghiotto. Un programma un pò per tutti, con nomi di spicco e all'altezza della gloriosa nomea del Rocce Rosse che fu.

Arrivano dunque il grande Morgan e la leggendaria Premiata Forneria Marconi.

Questo è Rocce Rosse Blues 2009, in attesa di nuove gradite sorprese e della comunicazione dei nomi della sezione blues per il momento latitante:


- 8 Agosto - Claudio Baglioni
Poltronissima 35 Euro-Poltrona/30 Euro

- 13 Agosto - Francesco De Gregori
Poltronissima 25 Euro/Poltrona 20 Euro

- 14 Agosto - Ska-P
Posto unico/20 Euro

- 15 Agosto - Subsonica
Posto unico/20 Euro

- 16 Agosto - Morgan e Le Sagome
Posto unico/20 Euro

- 18 Agosto - PFM canta De Andrè
Posto unico/20 Euro

[+ DIRITTI DI PREVENDITA]


I biglietti, oltre che al Boxoffice di Cagliari (070/657428), alla Cartolibreria Muceli di Viale Arbatax e al Bar Gelateria La Piazzetta a Tortolì sono facilmente acquistabili via internet sul circuito Ticketone e Greenticket.

I concerti si svolgeranno tutti nel Piazzale degli Scogli Rossi di Arbatax (Tortolì) e avranno inizio intorno alle 22.00.


E che ci voleva per metterci a tacere? Se vi sembra poco stavolta ci toccherà difenderli noi quei vecchi mandrilli.
Ora basta fare un pò di pubblicità, spicciarsi ad aggiornare il sito, comunicare il programma completo e ufficiale con gli altri nomi, blues in particolare, e per quest'anno siete promossi. Magari l'anno prossimo lo fate un pò prima e meglio e anzichè critiche riceverete ovazioni.

SMENTITECI ANCORA.


Per ora è tutto, aggiornamenti e news presto su La Fattoria. Noi siamo pronti.


ON AIR - Fabrizio De Andre e PFM - Amico Fragile (LIVE)


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Matthew Bourne's Dorian Gray


Il Dorian Gray dei giorni nostri, insomma.

Prendete il romanzo di Wilde e iniziate a convertire personaggi, simboli, vezzi e vizi in sintonia col nostro tempo.
Pensate a quanto è attuale. Pensate che Oscar Wilde lo scrisse nel 1890 e, a distanza di centovent'anni, pensate, anzichè perdere in attualità, a quanto nè guadagna.

E così Matthew Bourne, per molti il più grande coreografo contemporaneo della scena mondiale, Dorian ha deciso di farlo impersonare, anzichè da un pittore, da un modello, un foto-modello.

E più che mai, qui, la bellezza non si realizza nell'arte ma nell'apparenza. E come in Visconti, altro grande esteta, ma molto più che decadente (qualcuno potrebbe obbiettare ma non ce ne può fregà de meno) la soluzione ultima è la morte, il degrado fisico e morale, la morte spiccia e quella spirituale.

“La foto di Dorian Gray”, potrebbe chiamarsi il nostro spettacolo: solo due date in Italia, a Ravenna e a Parma, tutto esaurito, ovviamente.


La foto, già, perchè qui non ci sono ritratti. C'è la foto del mega-manifesto del profumo Immortal. Mega, stile Silvio. Immortal.

Onde poi essere storpiato in Mortal. Quando la vanità muore e così i pilastri di carta di una società fondata sull'immagine e l'apparenza.

Il mito dell'eterna giovinezza rappresentata dai chirurghi in un numero di danza moderna su base elttro-pop che colpisce anche il più scettico verso i balletti, come me. Si, perchè alla fine chiamarlo balletto fa ridere. Anche se di questo si tratta. Bisogna inventare parole nuove, mi sa. Perchè sennò alla fine si attirano le ignare bacucche da teatro addobbate a festa, che alla fine ci son rimaste male che ad applaudire non erano loro.


Eravamo noi, infatti, ipnotizzati dall'attualità, dalle luci, dalla regia magistrale, dalle straordinarie musiche, eseguite dal vivo, originali di Terry Davies che dobbiamo assolutamente procurarci il disco.


IL DISCO: nei migliori negozi dal 6 luglio 2009. Accettate il consiglio, chè su questo posso garantire, per quanto riguarda lo spettacolo, invece, forse è meglio che cerchiate una recensione più seria, che noi alla fine di balletti non ce ne intendiamo mica.


ON AIR: Terry Davies - Basil's World


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lunedì 22 giugno 2009

Programma Rocce Rosse Blues 2009 - News - Concerto Afterhours annullato

TUTTI I POST SUL FESTIVAL LI TROVI NELL'INDICE A SINISTRA CLICCANDO SULL'ETICHETTA "SPECIALE ROCCE ROSSE BLUES 2009"

Ora si che li riconosciamo.
Si comincia, dunque.
L'unico festival in cui i concerti vengono annullati ancora prima di essere annunciati.
Sembra un paradosso ma è semplice.
Tu la spari, vendi i biglietti ma non dici nulla a nessuno.
Poi lo annulli. Se non l'hanno annunciato come fai ad accusarli di averlo annullato?

E così chi ha acquistato i biglietti su Ticketone ora va e se li fa rimborsare, muto e zitto.
Chi voleva acquistarli invece va sul sito di Ticketone e si becca il messaggio di Evento Annullato.
Questa la nostra fonte, speriamo di sbagliarci. Sarebbe un peccato avere ragione.
Speriamo proprio. Speriamo che la ridicolaggine non abbia fine come al solito e ci ripensino rimettendo i biglietti in vendita. Così muti e zitti tornate a comprare i biglietti. Poi ve lo riannullano. E' un gioco. Ecco perchè al tabacchino non li avevano. Mica son nuovi poi a queste cose. Era successo nel 2006, magari non lo sapete. Ma il comunicato fu persino vergognoso.

POTETE LEGGERE IL COMUNICATO STAMPA Di ALLORA DELLA MESCAL E INDIGNARVI LIBERAMENTE QUA

E ora, quindi, smettetela di inseguire le ragazze di Papi e quei pettegolezzi lì perchè qua ci si divertirà di più.
Scommesse riaperte, si paga profumatamente.
A quando il programma? I miei amici continentali vanno in vacanza da un'altra parte. Glielo dicevo io, dai aspettate ancora un pò, ora esce, ora ci dicono nomi date prezzi e pacchetti, vedrete! Nada, invece. Vanno allo Szieget, in Ungheria. Grazie, Rocce Rosse!


ON AIR: Afterhours - Quello che non c'è


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La fermata sovietica


La fermata dell’autobus ha una magia particolare. Riesce a unire persone sconosciute in attimi di empatia estemporanea. Un’occasione unica e irripetibile di sfogo collettivo. Che è meglio di una seduta di psicanalisi. Ti libera per qualche minuto dalla rabbia nei confronti di tutti i mali del mondo. La saggezza popolare fiorisce fra paline e interminabili minuti di attesa. L’occasione casualmente data dall’invettiva mal trattenuta.

Così magari ti trovi a Roma e magari è quasi mezzogiorno. Caldo tropicale. L'attesa è stremante, 20 minuti e dell'autobus 309 nemmeno l'ombra.
Siamo oramai un bel gruppetto. Salta su il vecchio e spezza il torpore che ci attanaglia da diversi minuti, a un passo dal coma profondo. - E' tutta colpa dei comunisti, maledetti, che non c'han voglia di lavorare! ... Sorrisi complici. Imbarazzati. Divertiti. Eccheccazzo, di qualcuno sarà la colpa. Che stiamo al sole. Che ci abbiam fame. Che stiam tardando. - Scusi ma che c'entrano i comunisti...? ...così...per curiosità... - E' colpa loro...sempre a lamentarsi poi nun c'han voglia de fa niente. - Eh... ma non c'avete mica la destra pure qua? - Si ma gli autisti! I sindacati...sono ovunque! - ... ah. Beh, si è vero.
Maledetti rossi. E manco un pò di neve a rifocillarci come a Mosca o a Stalingrado.
Son dappertutto i comunisti. Vecchia volpe che l'ha capito. Lui ha il suo nemico personale. Sempre lì. Non stanno nè in comune nè in parlamento, nè in cielo nè in terra ma occupano un posto d'onore nel nostro immaginario. Un governo ombra più presente degli altri. Più influente. Poco importa che su ci stiano gli uni o gli altri. Che ci possiamo fare con loro? I comunisti, invece, sempre loro maledetti. Questi straordinari ectoplasmi dalla spalle larghissime. Che soddisfazione ci danno. Pensa un pò se passa il referendum. Il 309, invece, non passa più. La soglia di sbarramento ci fa sparpagliare, spaesati, qualcuno va via.

- Taxi! ... Via Sanpietroburgo, alla svelta. - Eh dipende dal traffico...! -
Tutti fascisti questi, invece.

O gli uni o gli altri, stamattina, non si scappa.
Mitici echi di storia ci sovrastano.
Con la Nazionale che ha perso in Africa.
Berlino è lontana.
E Roma non sarà mai più la stessa.

Il caldo: che droga meravigliosa.


ON AIR: Vinicio Capossela - Moskavalza


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domenica 21 giugno 2009

Migrano



-Un barlume.

Ma solo l’ombra

(in forse)

Delle luci dei camion

Sull’autostrada deserta.

Verso casa.

Siamo pennelli

Fiaccole

Che segnano, le pietre miliari

Come mille denti

Dal ciglio della corsia opposta.

Dai sogni di ieri

Ai milioni di frammenti

(Interrotti)

Di bugie

Di feste

Di speranze

Di visioni

Di oggi.


Il sale schiaccia l’aria.

Polveri stellari

Fanno in modo che il cielo sia buio

Nonostante miliardi di stelle

(Olbers).

Discorsi paradossali

Nell’abitacolo

Della mente.

Dalla mente

Che da qui conduce

Verso un luogo silenzioso

Che non sappiamo come si chiama.

Ci saremmo persi.

O sennò, ci perderemo.

(piuttosto)

Ma viaggiamo sicuri.

Nel viaggio.

Arriviamo stanchi.

Eppure sereni.

Con la voglia

Soltanto di dormire

Nella stanza

Scaldata dai fiati

Di noi esploratori.

Solo per sognare

Di essere già arrivati.

Per poi tornare

(subito, ad occhi aperti)


Indietro.


ON AIR: Air - High school lover


Keywords: unknown

sabato 20 giugno 2009

Programma Rocce Rosse Blues - Baglioni e De Gregori

TUTTI I POST SUL FESTIVAL LI TROVI NELL'INDICE A SINISTRA CLICCANDO SULL'ETICHETTA "SPECIALE ROCCE ROSSE BLUES 2009"

Tra non molto gli articoli dei giornali su Rocce Rosse non verranno più pubblicati nelle pagine degli spettacoli, bensì in quelle di cronaca. Cronaca investigativa per la precisione.
E così dopo intense e faticose indagini, piano piano stiamo costruendo il programma ufficiale che, ad oggi sabato 20 giugno, non è ancora stato nemmeno accennato da un qualsivoglia straccio di comunicato stampa. Con buona pace nostra e vostra.

Detto questo, le polemiche non guastano vista la situazione, possiamo finalmente annunciarvi i due nuovi nomi in cartellone. Nomi altisonanti, che possono anche non piacere, ma che, bisogna ammettere (ecco che arrivano anche i complimenti), fa piacere siano stati ingaggiati in quanto porteranno senza ombra di dubbio una fiumana di gente (sempre che tutta questa gente lo sappia in tempo). Soprattutto il primo, lui, il reuccio Claudio, non Villa, quello nuovo, Claudio Baglioni. Se non erro in un altro post era stata fatta una battuta sul suo mega tour megalomane e alla fine, inaspettatamnete eccolo a Rocce Rosse: 8 agosto 2009, Piazzale Scogli Rossi, biglietti già in prevendita (a breve vi comunicheremo i prezzi e un riepilogo dei nomi certi finora).
Chissà quanto sarà contenta la mia mamma e le vostre. Baglioni è da anni uno dei maestri del sold-out, dunque se siete interessati e meglio che vi afrettiate. Q.P.G.A. Gran Concerto 2009.

Secondo nome: Francesco De Gregori. Il sottoscritto l'ha già visto diverse volte e non mancherà neppure a questa. E' molto probabile che nel caso dell'autore di Rimmel, Viva l'Italia e Buonanotte Fiorellino ad essere contenti possano essere non solo le mamme ma anche i figli.
De Gregori suonò a Rocce Rosse già nel 2006 (o 2005? Non ricordo bene...) quando il Festival si svolse a Santa Maria Navarrese. Il concerto non viene ricordato per la maestria dei fonici. Speriamo meglio stavolta, ma il 13 agosto prossimo, alle Rocce Rosse, son sicuro che ci emozioneremo e divertiremo quanto basta.

Insomma, come potete constatare, quatti quatti, lemme lemme, il programma di Rocce Rosse & Blues 2009 si sta rivelando, come ci si aspettava, uno dei migliori a livello nazionale.

Sempre nell'ambito di Rocce Rosse dovrebbe essere inoltre previsto per il 4 agosto, come accennato, lo spettacolo dell'elegantissima, intelligentissima, coltissima e mai volgare Sabina Guzzanti. Che culo. Lo so che aspettavate questa notizia con ansia.

Con la speranza di potervi presto annunciare invece uno di quegli agognati grandi nomi della scena rock mondiale che in tanti aspettiamo, vi porgiamo i più cari saluti e vi diamo appuntamento al prossimo post.

Intanto commentate, leggete, iscrivetevi, fate quel che volete ma grazie mille per le tante visite che ci concedete, ogni giorno in costante crescita. Non ce l'aspettavamo, davvero. Commossi. Viva l'Italia.


ON AIR - Francesco De Gregori - Sangue su sangue


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venerdì 19 giugno 2009

La scomparsa della privacy


Possiamo anche essere d'accordo. Un pò per rabbia. Un pò per ridere. Per quella manica di stronzi che devono metterle per forza le tue foto in internet. Che escono la sera e fanno foto a raffica solo per quello. Che devono mostrarti a tutti i costi ciò che fanno. Che non si capisce perchè se hanno 832 amici, la sera li becchi sempre con i soliti quattro stronzi.


"Buongiorno, sono un losco figuro con un impermeabile liso e gli occhiali da sole anche se sono le sette di sera, mi potrebbe per favore comunicare tutti i suoi dati personali, i suoi orientamenti commerciali e politici, e compilarmi una lista il più possibile precisa di tutte le sue amicizie, frequentazioni, e di tutti coloro che ha mai incontrato in vita sua? No? Beh, grazie lo stesso. Devo provare qualcosa di nuovo.

Buongiorno, sono un simpatico sito internet che usano tutti e che permette di restare in contatto con i tuoi amici, mi potrebbe per favore comunicare tutti i suoi dati personali, i suoi orientamenti commerciali e politici, e compilarmi una lista il più possibile precisa di tutte le sue amicizie, frequentazioni, e di tutti coloro che lei ha mai incontrato in vita sua? Sì? Beh…wow,grazie!

Facebook è il male. Se Internet fosse la rivoluzione francese, facebook sarebbe Robespierre. Io ci speravo davvero in internet, grande promessa per un futuro di democrazia digitale in cui la libertà è a portata di mano e la verità viene sempre a galla: wikipedia, i blog, la digitalizzazione del sapere dell’umanità, la democratizzazione vera e definitiva della cultura. Un cazzo! Facebook mi ha aperto gli occhi. All’inizio pensavo che fosse come tutti quegli altri “servizi” del “web 2.0″ che non servono a nulla se non a fare sentire meno soli gli sfigati, tipo myspace o Badoo e tutti quegli altri rimorchifici per chi è all’ultimo giro di boa dello squallore miserevole.

Ma facebook…oh facebook è molto peggio. Facebook è l’anticristo di internet da cui neppure l’avvento del figlio di Google potrà salvarci.

[...]

Se io fossi il Berlusconi, il Bush, il Putin, magari anche l’Obama (staremo a vedere) di turno in carica tra dieci anni e avessi l’intelligenza di usarlo, nelle mie mani potrebbe esserci LO strumento definitivo di controllo delle masse, e questo strumento c’è già e si chiama FACEBOOK. Una comunità di gente conformista che si controlla a vicenda, e che mi fornisce persino gratis dati -esaustivi e davvero difficilmente reperibili in altro modo- riguardo a chi conosce ed a quello che consuma. Agli agenti del KGB, della CIA, della STASI, della Gestapo dei tempi d’oro sarebbero venute le lacrime agli occhi se avessero potuto accedere alla META’ di queste informazioni. [...]"

CONTINUA SU: http://copiaeincolla.wordpress.com/2008/11/30/facebook-e-il-male/


ON AIR: Maler - Demone del tardi


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giovedì 18 giugno 2009

Cosa credi


Ho in mente te.
Che mi guardi col sole d'estate.
Il sole d'agosto. Quello forte.
I tuoi occhi belli e dolci.
Ho in mente te con l'asfalto che scorre, affianco a me.
Che solo quello è vero e nient'altro.
Ho in mente te con la musica.
Con le nostre canzoni.
In quelle strade deserte. Quando non c'è nessuno.
Solo noi sperduti via. Nel tempo, nello spazio.
Ho in mente te che ti guardi attorno.
Che mi chiedi cos'è.
Io che ti racconto, che ti spiego tutto.
Te che sorridi ancora.
Ho in mente te così pura, così angelica, così speciale.
Ho in mente il tuo viso che si rilassa mentre allunghi la mano sulla mia.
Quando abbiamo parlato tanto da sfinirci.
Di ogni cosa. Di ogni vita. Di ogni mondo possibile.
Quando mi chiedo da dove vieni. Che a volte non e possibile crederci.
Ho in mente quei silenzi.
Dove non c'è anima viva.
Tra le valli e i monti della Sardegna.
Tra il cielo e il mare.
Quando non dovete dire più niente.
Quando potresti chiedermi ogni cosa.
Che non capisco, che potresti pure fregarmi.
Quando è uguale.
Che anche se muoio son contento.
Che devi dirglielo.
Se puoi.
Che non mi lasci mai.


ON AIR: Paolo Conte - Boogie


Keywords: unknown

mercoledì 17 giugno 2009

Fuga andata e ritorno


Che spesso ce ne vogliamo andare.
Scappare, fuggire da questa melma che ci circonda e ci assale.
Politici, telegiornali, ignoranti che bussano sempre e quando apri non entrano.
Chiudersi fuori, nell'arte e nel sogno.
Che spesso si rischia di astrarsi, però. Che con la realtà bisogna farci sempre i conti.
E allora pensiamo alle cose belle, a quante ce ne sono.
Ed è così, che chiusi in noi stessi, riusciamo a pensare agli altri, riusciamo a pensare ad altro. In overdose di pensiero e pace, riusciamo ancora una volta a portare un pò di nostro dove prima non c'era.
Non ci faremo fottere dalla superficialità del nostro tempo.
Lasciateci pensare, solo un momento. Godere della diversità, della solitudine.
Solo un momento.
Poi lasciate che torniamo. Che senza non ce la facciamo.
Che di volere andar via ci piace fingere, sol per poter ritornare.
E ancora godere. Ancora andare.

Al mio cantuccio, donde non sento
se non le reste brusir del grano,

il suon dell'ore viene col vento

dal non veduto borgo montano:

suono che uguale, che blando cade,

come una voce che persuade.


Tu dici, è l'ora; tu dici, è tardi,

voce che cadi blanda dal cielo.

Ma un poco ancora lascia che guardi
l'albero, il ragno, l'ape, lo stelo,
cose ch'han molti secoli o un anno

o un'ora, e quelle nubi che vanno.


Lasciami immoto qui rimanere

fra tanto moto d'ale e di fronde;

e udire il gallo che da un podere

chiama, e da un altro l'altro risponde,
e,
quando altrove l'anima è fissa,

gli strilli d'una cincia che rissa.

E suona ancora l'ora, e mi manda
prima un suo grido di meraviglia

tinnulo, e quindi con la sua blanda

voce di prima parla e consiglia,

e grave grave grave m'incuora:

mi dice, è tardi; mi dice, è l'ora.

Tu vuoi che pensi dunque al ritorno,
voce che cadi blanda dal cielo!

Ma bello è questo poco di giorno

che mi traluce come da un velo!

Lo so ch'è l'ora, lo so ch'è tardi;
ma un poco ancora lascia che guardi.

Lascia che guardi dentro il mio cuore,
lascia ch'io viva del mio passato;
se c'è sul bronco sempre quel fiore,
s'io trovi un bacio che non ho dato!
Nel mio cantuccio d'ombra romita
lascia ch'io pianga su la mia vita!

E suona ancora l'ora, e mi squilla
due volte un grido quasi di cruccio,
e poi, tornata blanda e tranquilla,
mi persuade nel mio cantuccio:
è tardi! è l'ora! Sì, ritorniamo
dove son quelli ch'amano ed amo.


(Giovanni Pascoli - L'ora di Barga - dai Canti di Castelvecchio - 1900)


ON AIR: Telefon Tel Aviv - The Birds



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domenica 14 giugno 2009

I love Radio Rock - Richard Curtis - 2009


Certo che lo amiamo il rock.
La musica, i dischi, le radio a transistor.
Come noi stessi.
Bei tempi quelli. I Favolosi Sixties.
Gli anni Sessanta. Quando il rock britannico era all'apice della sua gloria.
Beatles, Rolling Stones, Who. E tanti altri, anche migliori di loro.
Quando il suono giungeva etereo eppure potente, da una strana scatoletta antenno-munita.
Giravi un manopolina e tutto cambiava.
C'era più che musica là dentro. C'era magia e altre banalità simili, mai scontate.
E chi trasmetteva aveva la sensazione di tenere in mano il mondo.
Contro il potere, i clichè, le babbionerie di cariatidi ancora vivi.
Chitarre elettriche, viniliche, erotiche.
Impulso sfrenato di distruzione e rinascita.
C'erano le radio libere, allora. Libere da cosa?
Da tutto. Sponsor, no sponsor, politica e stronzate simili.
Facevi ciò che volevi. Dissacravi, ansimavi, ridevi, piangevi, provocavi.
Una fortuna, le radio libere. Anche in Italia c'erano. Ce le ha mostrate Luciano, anni fa.
In America il Rock'n Roll lo trasmettevano da anni. In Italia chissà quanti anni dopo.
In Inghilterra le radio normali lo trasmettevano due ore a settimana. Quelle pirata 24 ore su 24.
Ce n'erano centinaia.
E c'era pure Radio Caroline, la Radio Rock del film.
Un gruppo di scoppiati appassionati di musica, sesso e libertà.
Trasmettevano da un peschereccio per non farsi arrestare.
Nel bel mezzo dei mari del nord.
E con questa premessa, dunque, il film di Richard Curtis non può che divertirci e commuoverci.
Inutile parlare della colonna sonora.

E nel buio della sala, vedevo andare i cursori della consolle, le lancette dei potenziometri, i fischi dei microfoni e quasi piangevo.
E mi chiedevo in quanti fra i presenti avessero fatto in tempo a fare per l'ultima volta radio in quel modo meraviglioso.
Come me.
Mi son sentito l'uomo più fortunato del mondo.
Come quand'eri dietro il microfono.
Facevi andare il vinile e avevi il mondo in mano.
Niente importava più.

- Questi sono i giorni più belli della nostra vita - dice a un certo punto Il Conte - ed è triste dirlo, perchè siamo in vetta alla montagna, ragazzo. E da questo momento, si potrà solo scendere.

Altro che radio computerizzate. Chi ha il pane non ha i denti, oramai.


ON AIR: Who - My generation


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sabato 13 giugno 2009

La verità sta nel mezzo. La meschinità nel medio.


Io sono una forza del Passato.
Solo nella tradizione è il mio amore.

Vengo dai ruderi, dalle chiese,

dalle pale d'altare, dai borghi

abbandonati sugli Appennini o le Prealpi
dove sono vissuti i fratelli.

Giro per la Tuscolana come un pazzo,

per l'Appia come un cane senza

padrone.

O guardo i crepuscoli, le mattine

su Roma, sulla Ciociaria, sul Mondo,

come i i primi atti della Dopostoria,

cui io assisto per privilegio d'anagrafe,

dall'orlo estremo di qualche età
sepolta.
Mostruoso è chi è nato

dalle viscere di una donna morta.

E io, feto adulto
mi aggiro,
più moderno di ogni moderno,
a cercare fratelli che non sono più.


- Ha capito qualcosa...?
- Beh, ho capito molto... ... ...giro per la Tuscolana... ...
- Scriva, scriva quello che le dico:
lei non ha capito perchè è un uomo MEDIO...è così?
- Beh, si...
- Ma lei non sa cos'è un uomo medio? E' un mostro... Un pericoloso delinquente. Conformista!
Colonialista! Razzista! Schiavista! Qualunquista!
- ...hu hu huuu...aha ha hah....
- E' malato di cuore lei?
- ...no...no...facendo le corna...
- Peccato. Perchè se mi crepava qui davanti sarebbe stato un buon elemento per il lancio del mio
film. Tanto lei non esiste.

(dal film La Ricotta di P. P. Pasolini, 1963)


Come Pier Paolo, non ci interessa avere rapporti con l'uomo medio.
Con la sua ignoranza. La sua incosistenza.
Il suo credere in ciò che è scritto. Che è provato.
La sua cultura fasulla.
Il suo non comprendere alcun tipo d'arte, di poesia.
Stiamo bene sol con i popolani, o con gli intellettuali.
Il resto può anche impiccarsi.
Tanto non esiste.


ON AIR: Domenico Modugno - Cosa sono le nuvole


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venerdì 12 giugno 2009

Le bandiere bianche


Montanelli.
Alla fine chi lo sa.
Chi sa chi è stato. Chi è.
Montanelli oggi non c'entra più niente.
E' sulla bocca dei servi oramai.
Starebbe male, Indro. A saperlo.
Montanelli era di destra, sappiatelo.
Se volete le etichette. Le vostre schifose assonanze. Demenze.
Montanelli era un uomo. Pensava come un uomo.
E un uomo è definito. Tale. Criteri. Principi.
Sbagliava anche. Chè le vostre santificazioni ipocrite ci nauseano.
Montanelli era contro. Contro quelli che ora lo sollevano. Immolano. Adottano.
Bandiere. Partiti. Servilismi. Non servirà a nulla.
Non servirà a riempire il vostro vuoto.
Montanelli non vi appartiene.
Montanelli non c'è più.
Piangete pure.
Godete che il tempo passa e non vi fa più nulla.
Conoscevo un vecchio comunista.
Lo odiava a morte. Ma lui solo. Lui come idea. Come pensiero che scorre libero.
Non dovevate toccarlo, come uomo.
Ma le differenze, queste strambe distinzioni non ci son più.
Siete bravi coi simboli.
Ma con le idee... Con la coerenza. Lo siete un pò meno.
Montanelli aveva un'idea. Poi un'altra. Poi un'altra ancora.
Ripetete con me:
noi non siamo i padroni della cultura.
Noi non siamo più puri degli altri.
Noi non siamo meglio degli altri. Solo perchè difendiamo Montanelli.
Solo perchè non sappiamo chi è, poi.
Non sappiamo chi è stato.
E in ultima istanza, non sappiamo chi siamo.
Fuori i servi dalla cucina.




P.S. E allora, Carl, ci abbiamo ragione o no? E chi non si scalda, d'altronde.


ON AIR: Mad Season - Wake Up


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giovedì 11 giugno 2009

MM Festival 2009 - Fidenza - Programma


Tra i grandi ci si perde spesso.
Ci si confonde.
Volevo parlarvi di una piccola cosa, oggi.
C'è un'altro Festival, piccolo piccolo. Appunto.
Tra i grandi. Tra Arbatax, Ferrara, Milano, Monza, Budapest.
Si svolge e a Fidenza ed è solo alla seconda edizione.
L'anno scorso hanno aiutato quelli di Save the children.
Quest'anno non si sapeva nemmeno se si faceva.
E' organizzato da dei giovani intraprendenti, che amano la musica e credo che alla fine, per il momento, non ci guadagnino niente.
Non aspettatevi grandi nomi. Ma aspettateveli validi.
E soprattutto riscoprite il gusto dei concerti senza pretese.
Sembra una festa dell'Unità l'MM Festival di Fidenza.
Di quelle vecchie, che non ricordavi nemmeno che fosse il nome di un giornale.
Sembra che l'unico fine possibile possiate essere voi.
E le birre fresche, i panini, qualche amico, sigarette accese.

Hanno un contributo comunale e nient'altro.
Cercano sponsor e volontari, ancora.
Nonostante tutto, il cartellone è già ufficiale.
Alla faccia di certi altri che coi milioni di tasca non hanno nemmeno aggiornato il sito.

10 euro, allora, per oltre cinque ore di musica. Un affare, dicono.

Meno di due euro all'ora.


PROGRAMMA MM FESTIVAL
Fidenza, Campo Sportivo Dario Ballotta, Sabato 27 Giugno 2009, dalle 18.00 in poi.

MARTA SUI TUBI
OFFLAGA DISCO PAX
DENTE
LOMBROSO
AIRIN

Per info e prevendite:
Dj70 Fidenza
0524/524309


ON AIR: Offlaga Disco Pax - Robespierre


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Il Blues di Rocce Rosse

TUTTI I POST SUL FESTIVAL LI TROVI NELL'INDICE A SINISTRA CLICCANDO SULL'ETICHETTA "SPECIALE ROCCE ROSSE BLUES 2009"

Ed eccolo che pian piano arriva, anche il blues.
Eccoli che si delineano i nomi.
In lontananza, ma da qui li vediamo. Dalla Fattoria.
Possiamo confermarvene un altro.
Possiamo confermare i Mama's Pit.
E non fate quelle facce, che lo sapete chi sono.
Li conoscete. O meglio conoscete i Big Fata Mama.
Si, loro. Quel gruppo blues italiano. Quel gruppo storico che poi morta la mamma rimane il figlio.
Dall'ultima line-up possibile, quel che resta sono i Mama's Pit.
Arbatax, Piazzale Rocce Rosse, 20 Agosto 2009.

Intanto tra i rastadread giravano voci di una possibile presenza al Festival di Alborosie.
Spiacenti di deludere i nostri amici rastareggae ma non ci sarà.
Il cartellone del tour del musicista è stato finalmente corretto, e le due date in "Sardinia" rese più specifiche.
Quel "Sardinia" che vi aveva fatto pensare al Rocce Rosse ma nisba.
Vi aveva fatto pensare ai The Wailers dello scorso anno.
Alborosie suonerà a luglio a Cagliari e a Olbia, il 25 e il 26, per il Reggae Sunsplash.
Sul suo Myspace figurano le date del tour europeo con accanto alla città, tra parentesi, la nazione.
E' curioso notare che se accanto, ad esempio, a Valencia viene specificato "Spain" o accanto a Briouze, "France", Trieste sta in "Italy" come Falconara, ma Cagliari e Olbia stanno assolutamente in "Sardinia".

Ci aggiorniamo presto. Nomi appetitosi girano sul Rocce Rosse. Nomi che non vediamo l'ora di confermarvi. Incrociate le dita, però, perchè non si sa mai. Adesso viene il bello.


ON AIR: Mama's Pit - Little Wing


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