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Cronache da Altroquando

giovedì 28 maggio 2009

Altri tempi. Altri quando.


Chitarre distorte, dilatate. Come se qualcuno si fosse messo a suonare grunge negli anni Settanta.
Anche il tempo è distorto, infatti. Dilatato appunto.
Otto brani. Belli. Piacevoli. Che si fanno amare.
Una voce alla Vedder. Riff belli e duri. Linee melodiche dolci, leggere.
Un pò Madrugada. Un pò cowboy psichedelico.
Quando ti sdrai nella veranda coi primi caldi. Stoner. La notte però. O quando giunge sera. Grateful Dead.
Meno riflessivo di Rites of uncouvering. L'altro disco. Che già ci aveva incuriosito.
Più immediato. Più d'impatto.
E alla fine una perla ancor più perla: Tomorrow is a long time di Bob Dylan, tirata, strascicata, mai così bella.
Quelli che si chiamano, amano farsi chiamare detrattori, lo taceranno di già sentito.
Ma noi siamo più contro di loro.
Se il rock è quello è quello. Se il rock è quello c'è un motivo.
Non aspettatevi ragazzini col ciuffo ingellato. Non aspettattevi i loro maglioncini. Le loro vocine stridule.
Questo è rock. Di quello che si faceva un tempo. Alla faccia vostra e di chi vuole il nuovo a tutti i costi. Perchè non sa vivere il presente. Perchè odia il passato, chissà perchè.
La data mettetela voi. Nessun riferimento temporale per noi di Altroquando.
Fatelo vostro immediatamente.


ON AIR: Bob Dylan - Tomorrow is a long time


Keywords: recensione arbouretum song of the pearl 2009 thrill jockey rock classico disco

8 commenti:

Anonimo ha detto...

leggendo mi è venuta subito voglia di sentirmi il disco.. ma sinceramente alla terza canzone mi sono letteralmente spaccato le palle.. sembra il disco dei nuovi indiani d'america, per carità!
Per non parlare di quello di cui parli dopo, una lagna mostruosa..
mah..

Anonimo ha detto...

ps. prova a sentirti diamond uh ah dei Supergrass..

Il Fattore ha detto...

Questione di gusti, caro amico.
Credo che però due dischi simili in una giornata siano un pò eccessivi.
Possono condurre a stati catatonici irreversibili se non sei un bel pò ben disposto bene.
Sono dischi da ascoltare, poi, non solo da sentire.
E non tanto il primo di cui parli quanto quello dei Carillon.
Erano tempi strani, allora.
Più di oggi.
Bisogna saper viaggiare.
Strano è come tu abbia fatto a procurartelo.
Io l'ho sentito una volta da un amico ma non sono ancora riuscito a trovarlo.
Magari me lo passi.
Mi piaceva la recensione del Di mauro però. Bella vero?
Niente suicide girls o son guai.
Nella proposta Supergrass spero ci fosse un velo d'ironia.
Anche perchè sennò non ci azzeccava troppo, visti i dischi in questione.
Ti dirò, però, che una volta son stato trascinato a un loro concerto. Per sbaglio.
Non mi dispiacquero, davvero.
I dischi mi fanno cagare, invece.
Alla prossima. Augh.

SedarisSedato ha detto...

Micidiali i carillon del dolore! L'unica band dark italiana...da panico!!
Ma a chi è che piacciono i supergrass?? Mi scompiscio...
Voglio vedere un concerto dei Diaframma...
...E di Tim Hecker. C'entra, eh. :-)

Diva ha detto...

Certo che l'anonimato per i commenti di cui sopra era solamente che d'obbligo!!
Gli Indiani D'America??? Gli Arbouretum???
Cazzo hai fumato...

andrea ha detto...

...gran disco questo "song of the pearl", è rock come si deve, questi tipi non hanno cazzi per la testa, sanno suonare e lo sanno fare stra bene...vedete questo è uno di quei dischi che una persona che ama il rock (genere da non confondere con il nuovissimo MTV-INDIE!!)lo compra al volo...anche se non ha più soldi per un fottuto pacchetto di sigarette!!!...ne è valsa la pena!!
...ma per favore, supergrass...qui stiamo parlando di gente con petti villosi...baffi..e due palle così!!!

Il Fattore ha detto...

Che polverone.
Il commento dell'anonimo non era il massimo dell'eleganza e peccava di argomentazione, ma i gusti son gusti.
...
O no? ;-)

p.s.
Nuovo post appena pubblicato, nonostante a quest'ora della notte alla fattoria si studi pesantemente.
Da domani vietati i commenti anonimi.
Vogliamo i nomi.
Vogliamo.

Penny! ha detto...

a me i Supergrass piacciono.. e la musica MTV indie la odio.. embè? ma che centra? mah...