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Cronache da Altroquando

giovedì 14 maggio 2009

Indipendendentemente da chi non sa di che parla


Ed eccoli ancora. Che riappaiono. Che rimuginano. Che vomitano palle.
Eccone un altro che non sa nemmeno di che parla.
Eccolo che etichetta, che parla di musica ma dovrebbe zappare.
Abbiamo bisogno di grano, ortaggi, prodotti biologici, perchè vaneggiare di giovani e indie?
Perchè essere così approssimativi? Noi non siamo slim e nemmeno anoressici.
Ascoltiamo Roxy Music, Gentle Giant, Nick Drake e Radiohead dentro al Mix della Moulinex.
Abbiamo un ceilos, qui alla fattoria, pieno di dischi. Vecchi e nuovi, rossi e neri, da milioni di dollari e da pochi lire. Alla faccia di chi deve ancora dividere le cose in due. Indipenti si, ma da cosa?
Indipendenti dalla storia, della musica e non. Ma soprattutto indipendentemente da te, Leonardo Clausi di Repubblica. Indipendentemente da chi è meglio che smetta di scrivere di musica, vada a lavorare e tiri su una bella famigliola patetica come è lui che è ora.

http://musica-ilcaso.temi.kataweb.it/2009/05/12/indipendenti-si-ma-da-che-cosa/#comment-27881


ON AIR: Dr. Dog - Army of ancients


Keywords: leonardo clausi la repubblica indie rock musica

2 commenti:

Anonimo ha detto...

forse a Clausi gli si sono ristretti troppo i jeans... :D
Penny

Anonimo ha detto...

mercoledì 13 maggio 2009

Riforma sanitaria in USA. Ma dove?

Non solo l’italia affoga nella ridda di speculazioni su “riforme” del tutto utopiche facenti parte dell’arsenale delle armi di “distrazione di massa”.
Anche l’America “abbronzata”.
E una di queste è la cosiddetta riforma sanitaria, uno dei cavalli di battaglia della campagna presidenziale di Obama.
Si tratta tuttavia sommamente di un ennesimo gigantesco imbroglio mediatico imbastito allo scopo di reggere il giochetto del “paese più civile dell’universo”.
In verità il fine ultimo è di imporre il modello sanitario a stelle e strisce anche in Europa.

Vediamo perché.
Come sapete in America la sanità principalmente si regge su assicurazioni private che pagano le cure sanitarie ai loro titolari. L'assicurazione non è obbligatoria, dunque se non si é assicurati bisogna pagare le prestazioni in contanti. Il titolo di “assicurazione” però non é assoluto, in quanto ci sono diversi tipi di previdenza sulla sanità. Alcuni garantiscono determinate cure, altri ne escludono e via dicendo. Istruttivo sul tema il film “John Q” con Denzel Washington.

Tali contratti di assicurazione sono stipulati con società private, quotate in borsa e devono quindi produrre profitti. Essi sono fitti di “clausole” e “trappole” per i contraenti che possono togliere la copertura anche ha chi versa regolarmente denaro all’assicurazione.
Due sono i primari casi in cui un cittadino dotato di regolare assicurazione privata può vedersi negato il diritto alla cura: il primo riguarda certe malattie particolari il cui trattamento risultasse molto dispendioso per la società assicuratrice e l’altro è il rischio nelle operazioni chirurgiche. Vuol dire che un paziente, che vorrebbe sottoporsi a un certo intervento chirurgico, se ha patologie che potrebbero complicare l’operazione alzandone il rischio, può vedersi negata la copertura assicurativa per quell’intervento.
E una delle “complicazioni” che possono rendere rischiosa un’operazione è facilmente la vecchiaia. Così molti anziani si vedono rifiutare la copertura assicurativa per interventi chirurgici di routine intrappolati nelle forche caudine dello “stress test” preoperatorio.

Esiste, a dire il vero, anche una componente pubblica nella sanità d’oltreoceano chiamata Medicare (1). Tuttavia essa è sostanzialmente limitata alle prestazioni sanitarie di emergenza e alle categorie deboli come anziani oltre i 65 anni e bimbi ESTREMAMENTE poveri. Anche per gli immigrati, MA SOLO SE REGOLARI e solo dopo CINQUE ANNI di permanenza legale. Ciò nonostante Medicare sta per fallire! (2)

Gli Stati Uniti sono notoriamente una società multirazziale e multiculturale in cui dominano l’individualismo spietato e i contrasti razziali, etnici, religiosi ed economici malamente affondati nel consumismo estremo.
Per questo si è DOVUTO implementare un sistema privatistico il quale “semplifica” il quadro sociale a solo due categorie: chi ha i soldi e chi non ce li ha.
E qui viene il bello.
L’amministrazione in carica vorrebbe istituire un’assicurazione pubblica che con competa con quella privata e nel contempo risparmi “trilioni” di dollari (3).
Ma ciò è IMPOSSIBILE.
Ci sono 46 milioni di cittadini americani senza copertura sanitaria, in buona parte neri, nativi americani o bianchi impoveriti dalla globalizzazione. Da aggiungere a 12 (ma c’è chi dice 20) milioni (4) di immigrati irregolari senza patrocinio (perché laggiù nessuno si è sognato di offrire la sanità pubblica GRATIS ai clandestini!).

La questione è proprio questa.
Se davvero volesse Obama dare una REALE copertura sanitaria pubblica, al solo sentore di ciò, decine di milioni di persone SMETTEREBBERO immediatamente di versare ai privati, in questo terribile momento economico per il paese.
Su 320 - 330 milioni di abitanti (con gli stranieri legali e non) probabilmente si giungerebbe a 200 MILIONI di individui senza copertura privata.
Con la disoccupazione dilagante, i pignoramenti delle case a livelli record, le pensioni in pericolo per la crisi di Wall Street, giusto i ricchi e i grossi professionisti e imprenditori continuerebbero a pagarsi un’assicurazione privata. L’America “subprime” accoglierebbe la creazione di una vera assistenza sanitaria pubblica come una liberazione dal fardello di versare onerosi ratei.

Inoltre avverrebbe ciò che già succede in italia: dalla frontiera colabrodo con il Messico CENTINAIA DI MIGLIAIA DI CLANDESTINI ENTREREBBERO SOLO PER FARSI CURARE GRATUITAMENTE da un buon sistema sanitario. In particolare cittadini affetti da patologie croniche tipo insufficienza renale (dialisi) e sieropositività all’HIV eccetera. Malattie invalidanti che obbligherebbero, oltre alle cure, anche a fornire a questi ammalati anche un sostegno economico incrementando l’onere per lo stato.
Perché se si decide che un diritto deve essere “universale” è poi difficile escludere gli stranieri, perfino irregolari.

Ogni cittadino americano costa mediamente 7mila dollari l’anno in cure mediche, molto di più gli anziani che i giovani (5). Con il graduale abbandono del sistema privato la spesa sanitaria per i residenti, americani o meno, arriverebbe a cifre stratosferiche. Di fatto finirebbe fuori controllo e non ridotta come speculato. Bisognerebbe incrementare la pressione fiscale in un paese la cui economia sta affondando e, per giunta, strutturalmente abituata a basse tasse.
Giudichi il lettore se tale riforma sia mai possibile.

Quindi il dibattito in corso in USA sulla riorganizzazione sanitaria è puramente un esercizio di stile di arte giaculatoria, genuino scenario accademico per le masse intontite dalla droga e dalla propaganda televisiva.
In una società multirazziale i sistemi non solo sanitario, ma anche scolastico e previdenziale pubblici sono destinati a collassare perché gli immigrati non pagando ma avendo dei “diritti” finiscono per sfilacciare, poi bucare la rete di protezione pubblica fino a farla saltare.
In Australia il servizio sanitario federale, che si chiama pure lì Medicare, è esteso a tutti i cittadini residenti sul modello europeo. Ma in materia d’immigrazione gli australiani sono ben più seri.
In Europa PER ORA l’ombrello statale fornisce un livello decoroso di protezione sanitaria anche all’80% di popolazione, appartenente ai ceti medi o bassi, rendendo a pochi necessario sottoscrivere polizze sanitarie private.

Anche a questo serve spingere l’immigrazione selvaggia verso il Vecchio Continete.
Si tratta di una congiura contro l’Europa diabolicamente architettata dal CFR e dal PNAC (che controllano i non – eletti delle burocrazie UE) per scardinare le conquiste sociali. Per poi sancire “obbligatoria” una privatizzazione in nome ovviamente dell’”efficienza del privato”.
E indovinate chi se ne avvantaggerebbe maggiormente?
Le medesime assicurazioni private americane, giganteschi cartelli mangiasoldi che avrebbero terreno fertile per impiantare il loro lucroso sistema di sanità privata anche in Europa.
Supportati dalle migliaia di basi militari americane dislocate da noi, dall’apparato – spia Echelon sarà gioco facile.
Fine della storia.

F. Maurizio Blondet

1 ) http://en.wikipedia.org/wiki/Medicare_(United_States)
2 ) http://www.reuters.com/article/newsOne/idUSTRE54B5VC20090512
3 ) http://www.reuters.com/article/newsOne/idUSTRE54A01P20090511
4 ) http://www.csmonitor.com/2006/0516/p01s02-ussc.html
5 ) http://en.wikipedia.org/wiki/Health_care_in_the_United_States#Health_care_spending

http://falsoblondet.blogspot.com/