Read The Farm in your language!/Leggi La Fattoria nella tua lingua!

Cronache da Altroquando

martedì 9 giugno 2009

La Quantità


Dicono che qualcuno sia morto mentre aspettava.
Tanti, probabilmente.
Altri hanno atteso.
E qualcosa è cambiato.
Qualcuno ha impiegato il suo tempo a tapparsi il naso.
Qualcuno ad adattarsi, a conformarsi alla puzza che ha intorno.
C'è chi ha deciso di sedersi.
Chi ha visto scorrere gli anni senza mai tregua.
Senza ciò che voleva.
Senza gli anni passati.
Solo molecole. Convenzioni.
Mentre tutto era fermo, la giostra girava e girava.
Qualcuno invece no.
Qualcuno il suo tempo lo impiegava in altro modo.
Fuori dai giornali, dai telegiornali, dai radiogiornali, dai Blog-giornali.
Fuori dalle cazzate immobili e stagnanti.
Dai conflitti d'interesse, dalle diatribe sulle prostitute della televisione.
Qualcuno mentre tutto scorreva denso e stantio guardava avanti.
Fuori dalla politica di oggi.
Qualcuno stava male solo a sentirne parlare.
Qualcuno gli ha detto che il tempo passava e che le cose erano sempre lì immobili e che lui non se ne accorgeva.
Qualcuno si voltava e guardava ancora avanti.
E guardava quelli che mentre sotto ipnosi, frastornati eppure felici, nel profondo, confondevano il movimento della giostra col proprio.
Poi è arrivato il cambiamento e non se ne sono accorti.
Erano vecchi ormai.
Credevano di lottare ma invece ripetevano la stessa frase all'infinito.
Senza cambiare rotta, senza cambiare idea.
E il cambiamento pensavano fosse un palmo. Prima piatto e poi rovescio.
Pensavano di farlo a parole, a gesti.
Ed era tardi ormai per alzare lo sguardo.

Mentre qualcuno si arrovellava la mente e il cuore coi partiti, ieri ho pensato al tempo.
Chè il tempo non esiste, forse.
Che la musica la letteratura l'arte il cinema il vino e l'amore sono eterni per questo.
Perchè se il tempo esistesse non esisterebbero loro.
E ho pensato a un film di Bertolucci dove un personaggio raccontava una storia d'Oriente.
"Molto più vecchia del vostro Proust", diceva.

La storia di un tizio che sedeva e pensava ed eremitava e di un tale suo discepolo. Il primo chiese al secondo di portargli un pò d'acqua. Il giovanotto in gamba, però, preso com'era da chissà quali cazzate se ne scordò e si perse in una valle, conobbe persone, poi una donna, si sposò, per le stesse cazzate lottò, figliò e poi scoppiò un'epidemia che uccise tutti quelli che aveva intorno. Vecchio, solo e malato si ricordò d'un tratto dell'acqua. Viaggiò per mari e monti, dunque, e tornò nel luogo in cui l'aveva incontrato. Quasi gli venne un colpo per la sorpresa di trovarlo ancora lì e mentre si sgranava gli occhi il tizio si voltò e sorridendo gli chiese dove diavolo mai fosse andato a prendere l'acqua che era tutto il pomeriggio che aspettava.

Mi son sempre chiesto a che pensava il vecchio assetato. Ma son sicuro che non è mai stato fermo lì. Quello fermo era l'altro, che è tornato senza niente e senza nemmeno l'acqua.
Amate a dismisura, le persone che avete attorno, la vita, le cose, le passioni che vi tengono quel labile cazzo di soffio che vi esce di bocca. Solo così, se esiste, gliela mettete nel culo al tempo.
Sputate sangue, bile e sorrisi poi. Ma non perdetevi nelle bassezza, nella volgarità, nelle cose da perdenti che vi vogliono vendere e appiccicare addosso. Nella Quantità.

"Se è solo nell'acqua limpida che ti puoi specchiare, allora guariscimi, Dio della Quantità, dall'affanno e da me!
Dammene da godere della Quantità incommensurabile, ma non ingolfarmi, non farmi perdere nel niente, nel frastuono, nel ristagno, non farmi incasellare i giorni in quelle formette da dolci, giacchè nessun giorno è una vaschetta. E' uno sfiato...
Danne ancora al mio cuore...il mio cuore! E' morto mille volte almeno, il mio cuore. Ha vissuto addirittura morendo, covando la morte in sè, se l'è tenuta attaccata, ben stretta, senza distinguerla, ed è morto cento volte al giorno. E' la vita...ma è certo, non si muore tutte le mattine, si muore una volta sola." (Vinicio Capossela - Non si muore tutte le mattine - Feltrinelli 2004)

Qui dalla Fattoria, intanto, è sempre un Altroquando.


ON AIR: Nick Drake - Time has told me


Keywords: elezioni europee 2009 partiti candidati liste alla ricerca del tempo perduto la vita di milarepa vinicio capossela non si muore tutte le mattine 2004 in clandestinità 2009

3 commenti:

Anonimo ha detto...

...Vinicio è un grande...

Penny ha detto...

senti non è possibileee! stamattina mi sono svegliata pensando a "non si muore tutte le mattine"!!!!
e ho dovuto ascoltare un po' di Vinicio prima di mettermi a studiare.. non solo non conta il tempo, la quantità..qui non contano nemmeno le distanze :)
eh si, in fondo siamo nella stessa fattoria di Altroquando.

Il Fattore ha detto...

Ovvio che nemmeno le distanze contano.
Se sei ad Altroquando.
Fattora degenere.